La filiera del Tartufo Urbani

Un progetto concreto che si muove tra sostenibilità e continuità per la valorizzazione del tartufo e della sua coltivazione.

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Sostenibilità, innovazione, tracciabilità, monitoraggio e futuro. Sono queste le parole d’ordine della Filiera del Tartufo Urbani, un progetto che ha visto concretamente la luce nel marzo 2023 grazie al supporto della Regione Umbria e di 100 aziende locali, ma che aveva già mosso i suoi primi passi nel 2021, quando la Urbani Tartufi e Intesa Sanpaolo si impegnarono a favorire l’accesso al credito da parte delle aziende inserite nella filiera distributiva di Urbani.

L’obiettivo di questo specifico progetto era quello di favorire il supporto finanziario agli imprenditori agricoli che volessero realizzare nuovi impianti e ampliamenti tartufigeni, aderendo al progetto Truffleland, l’azienda specializzata nella produzione e vendita di piantine da tartufo micorrizate e nella realizzazione di impianti tartufigeni, che la famiglia Urbani ha fondato nel 2017.

Scopri la pagina dedicata alla prima filiera del tartufo al mondo

“In 170 anni di storia la Urbani ha portato il tartufo in oltre 70 paesi nel mondo sapendo conquistarsi il titolo di leader: noi giovani non potevamo rimanere estranei a questo processo di crescita ed evoluzione” - afferma Francesco Loreti Urbani, primogenito di Olga Urbani. “Il desiderio di contribuire si è espresso nella volontà di valorizzare il tartufo nel mondo dell’agricoltura. È nata, così, Truffleland, la nuova azienda Urbani che ha come obiettivo proprio la continuità e la valorizzazione del tartufo umbro, e quindi italiano.”

The real deal, Perigord and Piedmont Truffles together nestled on a bed of Abrborio rice.

Una filiera, quella che nasce da Truffleland e che abbraccia l’intero ciclo di vita di nuove piante tartufigene, che si pone non solo la finalità di garantire la crescita del mercato del tartufo, ma anche quella di dare vita a un sistema di tracciabilità e monitoraggio a tutela del consumatore e dell’ambiente. Come? Attraverso azioni in grado di compensare la CO2 e riqualificare il territorio portando così nuova biodiversità.

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Nei laboratori, prima, e nelle serre di Truffleland, dopo, si riesce infatti a riprodurre il processo naturale di somministrazione di acqua, calore e umidità necessarie alla produzione di tartufi attraverso un processo di micorrizazione delle piantine tartufigene, che messe a dimora per diversi mesi possono poi essere piantate altrove contribuendo, così, alla riqualificazione dei terreni che le accolgono e, di conseguenza, alla valorizzazione degli stessi territori come quello di Scheggino in cui nascono la famiglia e l’azienda Urbani, e dove ha visto la luce Truffleland.

“Le piantagioni di tartufo e la tartuficoltura rappresentano il futuro del settore dal momento che permettono di garantire la continuità di un prodotto che in questo particolare momento storico soffre le conseguenze del cambiamento climatico” - continua Francesco.

Grazie alla costituzione della Filiera del Tartufo Urbani, saranno messi a tartuficultura 250 ettari di terreno, di cui il 25% sarà realizzato con piante di tartufo nero, mentre il restante 75% con piante di tartufo estivo; così facendo, la produzione stimata, a partire dal decimo anno di vita dell’impianto, è di circa 2.000 chilogrammi annui di tartufo nero pregiato e circa 20.000 chilogrammi annui di tartufo estivo.

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“Stiamo realizzando un’opera di rimboschimento che ci consentirà di ridare vita al mondo del tartufo e di sviluppare finalmente una filiera di tracciabilità” – conclude Francesco. “Siamo entusiasti di questo progetto, perché oltre a produrre nuovi tartufi, la filiera del tartufo Urbani svolge in sé un’immensa funzione sociale, riavvicinando i giovani ai mestieri di una volta, creando una nuova tipologia di posti di lavoro che non si svolge in fabbriche e catene di montaggio, ma a diretto contatto con la natura. Inoltre, il tartufo e i suoi alberi disegneranno una nuova architettura del verde, che significa salute negli anni a venire per l’ambiente e per tutti noi”.

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Un progetto che guarda al futuro del tartufo e al mondo dell’agricoltura in chiave sostenibile, partendo dalle radici più autentiche della Urbani: l’Umbria, Scheggino e la sua terra.

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